Corenno Plinio e Dervio

Corenno Plinio, il paese più tipico e pittoresco dell'alto lago, ha conservata intatta la sua
atmosfera fuori dal tempo. Il nome deriva dai coloni greci di Corintum (Corinto), inviati da Giulio
Cesare per ripopolare il Lario. Secondo la leggenda, fu dimora del comasco Plinio il Vecchio.

Un silenzio quasi mistico avvolge gli imponenti ruderi, in vista della vicina abbazia di Piona. Il trecentesco castello ingloba con le sue mura l'intero paese, mentre la prospiciente chiesa è dedicata a Tommaso Becket, vescovo di Canterbury. Nella foto a sinistra, il sepolcro in marmo bianco e nero dei conti Andreani.

Il castello e le magnifiche montagne che lo circondano.

Lunghissimi carrugi scendono verso il lago.

Scorci tra le case, in un'affascinante mescolanza tra medioevo alpino ed esotismo mediterraneo...

Un azulejo portoghese e una barca tra gli agavi evocano atmosfere marinaresche.

Curiosi trofei di pesci essiccati, piastrelle e formine appese sulle porte.

Antichi affreschi murali.

La riviera orientale tra Corenno e Dervio.

Ed eccoci a Dervio, paradiso lacustre per gli amanti degli sport nautici. L'ampio prato è attrezzato a campeggio, passeggiata pubblica e porto marina. Dervio è un nome celtico (Derw o Dervo) che significa "quercia",
forse per la presenza di querce sacre.

La vocazione operaia di Dervio e della provincia di Lecco è testimoniata dal cantiere navale della Navigazione (foto a sinistra, col piroscafo Patria in restauro) e dai ruderi della vecchia fabbrica,
esempio della cosiddetta "archeologia industriale".

A sinistra: la torre di Orezia, eretta nel XV secolo a difesa della strada che attraversa la Valvarrone.
Una fortificazione era comunque già esistente nel 1039, quando Dervio subì un lungo assedio da parte delle
Tre Pievi (Dongo, Gravedona e Sorico). Foto a destra: Dervio vista da Bellano.

Alle falde dell'inconfondibile monte Legnoncino (1714 m.).