Il Sacro Monte
di Ossuccio

L’origine del Sacro Monte di Ossuccio si perde nell’antichità. Già luogo deputato ai riti pagani della dea Cerere, nel Medioevo fu teatro di un’apparizione mariana che secondo la leggenda guarì una giovane pastorella sordomuta. L’evento suggerì l’erezione di un piccolo santuario sui resti di un tempietto romano, sito a 419 metri di quota e chiamato Madonna del Soccorso. Le date sono molto imprecise. Fu solo nel ‘500 che si pensò di costruire una grande chiesa preceduta da un percorso dedicato ai misteri del Rosario, secondo l’idea - diffusa durante il periodo della Controriforma - di creare dei piccoli cammini spirituali in alternativa ai pellegrinaggi in Terra Santa. La collina si offriva come luogo indicato al silenzio della preghiera, immersa direttamente nel contesto contadino cui era rivolto questo tipo di messaggio cristiano. L’opera fu avviata nel 1635 con la costruzione di 230 statue in stucco e terracotta, custodite in 14 cappelle barocche attribuite al ticinese Agostino Silva. Oggi, dopo un periodo di vergognoso degrado, è stata iniziata l’imponente opera di restauro, che comprende tra l’altro la chiesa di S.Maria Maddalena e il solitario cenobio di S.Benedetto.

S.Benedetto sorge sul versante più interno del monte, nella scoscesa Val Perlana, in un territorio impervio e ancora del tutto incontaminato. Eretto come monastero benedettino nel XI secolo, decadde gradualmente nel corso del tempo fino a ridursi in rovina. Oggi, il grandioso rudere è interessante soprattutto per il favoloso contesto ambientale in cui è inserito.

Alcuni scorci di S.Benedetto.

Una simpatica salamandra lungo il sentiero.