La Sagra di S.Giovanni

Antico rituale contadino per propiziare i raccolti estivi, S.Giovanni è la più importante festa lariana e rievoca le sanguinose battaglie che nel Medioevo sconvolsero il lago. Tutto risale alla guerra tra il Sacro Romano Impero e la Lombardia, quando Milano e altri Comuni si coalizzarono nella Lega Lombarda contro Federico I di Svevia, detto il Barbarossa. Como era invece alleata dell'Impero e subì un durissimo assedio da parte dei milanesi; al suo fianco si schierarono Argegno, Mandello e la comunità delle tre Pievi (Dongo, Gravedona e Sorico) mentre l'isola Comacina spalleggiò Milano. A quell'epoca, infatti, l'isola era una cittadella fortificata e custodiva gelosamente le reliquie dei primi martiri cristiani: un tesoro donato da S.Abbondio nel V secolo. Per vendicare il torto subìto, l'esercito comasco attaccò la roccaforte distruggendola completamente nel 1169.

La sagra si svolge la domenica più vicina al 24 giugno ma la parte più spettacolare ha luogo la sera precedente, con l'illuminazione della Zoca de l'oli e la rievocazione dell'incendio dell'isola. Un tempo si accendevano lumini ad olio nei gusci di lumaca (lumaghìt), secondo l'uso di cucinare lumache in umido la vigilia di S.Giovanni. Oggi, un grandioso spettacolo pirotecnico attira ogni anno decine di migliaia di turisti, che affollano le sponde e i battelli della navigazione. La sfilata dei battelli che partono da Como rievoca, tra l'altro, l'arrivo dei comaschi e della loro flotta. Il giorno successivo, la barche storiche riportano sull'isola le reliquie dei martiri e gli abitanti di Ossuccio - supposti discendenti degli isolani - cui segue la S.Messa tra i ruderi romani della chiesa di S.Eufemia. A chiudere, la regata delle Lucie e la degustazione dei piatti tipici.